CHE FACCIAMO OGGI?

- L'A MIA DOMENICA -

“AMARE SE STESSI E’ L’INIZIO DI UNA LUNGA STORIA D’AMORE’ – Oscar Wilde

La domenica per me e’ sempre stata una giornata difficile. Abituata ed immersa com’ero nella frenesia del lavoro quotidiano non riuscivo a fermarmi. Le mie giornate lavorative erano piene di scadenze, obiettivi e risultati da raggiungere. Ero in uno stato di tensione continua. Sempre proiettata su qualcosa da fare, qualche obiettivo da raggiungere. E come un treno in corsa la domenica era una fermata che non riuscivo a rispettare.

Non basta certo un giorno per calmare l’ansia e lo stress interiori, perché sono dentro di noi e hanno ragioni molto profonde.

Così le mie domeniche diventavano momenti di agitazione in cui volevo organizzare gite, viaggi ed escursioni varie con i miei amici. Il mio stato d’animo passava dalla contentezza, quasi euforia se si organizzava qualcosa alla noia totale se poi invece, come capitava, non potevo organizzare nulla.

La domenica era una sfida e l’unica cosa che cercavo era fare qualcosa, avere un obiettivo.

La domanda che puntale facevo a mio marito era: Che facciamo oggi?

Avrei fatto di tutto pur di non affrontare il vuoto del fare. (vedi il mio precedente post LIBERTA’ NEL LAVORO )

Ho impiegato molto tempo per capire perché quel vuoto del fare mi faceva così tanta paura. In realtà lo evitavo perché’ era carico di dolore.  Dal vuoto emergono tutte le nostre istanze profonde, le nostre ferite, da cui ci allontaniamo quando siamo immersi e distratti dal nostro lavoro. Il corri corri quotidiano e’ un ottimo anestetizzante e incredibilmente ci da’ un senso di importanza personale e di valore che ho scoperto essere del tutto illusori.

Io ero una donna affermata, guadagnavo molto, avevo il mio studio professionale, dei dipendenti, agli occhi degli altri ero una persona di successo ed io in fondo volevo essere di successo (e chi non vuole?) e avere valore. Quindi ho creduto a quella storia. Ma la verità e’ appunto che e’ una storia e che io non ero felice perché tutto quel fare non era affatto allineato a chi sono io, a cosa voglio realizzare nella vita e a cosa per me è davvero importante.

Più ci si allontana da se stessi e più grande è il dolore che si prova, che può emergere solo quando si rallenta e ci si ferma.

Il passaggio però è obbligato, può far paura, ma non c’è un’altra strada.

Ieri per la prima volta la Domenica e’ stata la mia amica.  Ora che non cerco più di organizzare nulla, che mi accetto così come sono indipendentemente dai miei risultati, ho libertà di potermi lasciar andare. E così ieri sono uscita da sola a godermi una bellissima giornata di sole, senza saper bene cosa fare. Sono stata in una bellissima chiesa al centro di Roma, poi sul lungo tevere e mi sono regalata un pranzo hot pot cinese pagando un conto anche salato (senza avere sensi di colpa). Mi sono amata e rispettata e non avevo bisogno di altro. Sono stata felice.

Il mio percorso lavorativo sta apparendo all’orizzonte, ma non sarà né casuale né determinato da altri. Sarà scelto da me, con i miei NO ed i miei SI. E sarà di sicuro successo perché rispetterà me stessa e ciò che amo veramente fare.

Il SUCCESSO LAVORATIVO e’ strettamente collegato ALL’AMORE DI SE’.

E questo insegnamento non ci viene dato né a scuola né tantomeno al lavoro.

Con affetto

Valeria

AUTORE:
Valeria Leopardi

Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.  

Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo

CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :

Torna in alto