paura

IL DIO DENARO

IL DIO DENARO – E la paura della poverta’ – Uno degli ostacoli maggiori che ho avuto quando ho deciso di uscire dalla ruota del criceto è stata l’enorme paura di non riuscire a farcela economicamente. L’angoscia di non sapere come affrontare il futuro, la paura di non farcela a sostenermi sono stati i pilastri della mia schiavitù. La paura di rimanere senza denaro è micidiale. Ti tiene in ostaggio nel tuo lavoro anche quando non ne puoi più perché  il denaro è la tua ancora di salvezza. Ti da’ la sicurezza che potrai sopravvivere acquistando ciò di cui hai bisogno. Ricordo di non essere stata così da ragazza. Questa paura e’ cresciuta con me negli anni, lavoro dopo lavoro,  finche’, senza accorgermene,  il denaro e’ diventato il mio DIO. Si il DIO della mia sicurezza. Ero attaccata al mio lavoro come un bambino può essere attaccato alla tetta della mamma. Il mio stipendio era il mio nutrimento e perderlo sarebbe stato come morire. Mi sentivo isolata, lottavo in uno sforzo continuo per essere prestante ed efficiente, cercavo di rispondere a tutte le richieste che mi arrivavano e di non fare mai errori. Di essere sempre professionale e intelligente. E tutto questo per paura. Quando ero in ufficio, dentro di me sentivo solo questa pressione, questa ansia continua a fare sempre bene ma non ne capivo il motivo profondo. Più aumentava la paura della perdita del lavoro e più io ne diventavo schiava, fintanto che non ne ho potuto più e ho mollato la presa. Vedi il mio precedente post E SE PERDO IL LAVORO. Sono uscita dalla ruota del criceto a Novembre del 2023 e da allora ancora non ho un lavoro stabile. Come un drogato che smette di farsi anche io ho avuto bisogno di smettere di lavorare e affrontare la mia crisi d’astinenza. E sono ancora in fase di disintossicazione. Negli ultimi mesi ho ricevuto alcune proposte di lavoro. La scorsa settimana una importante, che mi ha fatto stare molto male. Qualsiasi altra persona al mio posto avrebbe accettato su due piedi, ed io sono stata molto molto tentata. Una parte di me voleva riprendere il ruolo, la carriera, il lavoro ed il compenso a tutti i costi per sentirsi più sicura, un’altra era terrorizzata perché sapeva che avrebbe perso la libertà conquistata. Il conflitto interiore è stato fortissimo, è stato come rimettere la cocaina sotto gli occhi di un ex-tossico dipendente. Alla fine ho rifiutato e di nuovo la paura della mancanza di denaro è venuta a trovarmi. Mi sono sentita nuovamente spaventata ed isolata. La libertà non può essere trovata nella comfort zone, ne’ nella sicurezza. La libertà non si trova in ufficio, nella casa o nella macchina nuova. La libertà va di pari passi con l’incertezza e con la capacità di fidarsi della Vita. Il denaro è diventato il nostro DIO perché’ in lui riponiamo tutte la nostra Fede. La promessa di sicurezza e stabilità a cui ci attacchiamo con tutti noi stessi e che la Società sostiene in ogni angolo del nostro percorso rendendoci per questo sempre più schiavi. Meno denaro circola, più paura abbiamo, più ci attacchiamo al lavoro e più ne diventiamo schiavi. La vera libertà è uno stato interiore, significa soprattutto essere liberi dalla paura. VUELLE   Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.   Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :

IL DIO DENARO Read More »

E SE PERDO IL LAVORO?

E SE PERDO IL LAVORO? – Mollare la presa – Il timore di perdere il lavoro genera una paura pazzesca. Gran parte della nostra sicurezza e’ legata al lavoro. L’idea di non avere più lo stipendio apre scenari di terrore su cui ognuno esprime al meglio le proprie preoccupazioni e nefaste fantasie. Ed in questo periodo di incertezza dilagante credo che sia una situazione di ansia molto diffusa. La nostra sicurezza è minata alla base perché’ il lavoro non solo ci dà la nostra (falsa) identità vedi il mio precedente post che facciamo oggi ma ci dà anche la sicurezza legata al denaro.   Quando ero dipendente di un importante gruppo energetico ero attaccatissima al mio lavoro. Gran parte del mio valore era collegato al mio lavoro e all’etichetta di Manager che mi ero appiccicata addosso. Ero super performante e ultra esigente con me stessa ed i miei collaboratori. Volevo riuscire a tutti i costi e dentro di me c’era una forte e continua tensione al perfezionismo. Non accettavo ne’ i miei errori ne’ tantomeno quelli dei miei collaboratori. Tutto questo all’esterno mi faceva apparire come una seria professionista e un’ottima manager ma al mio interno la storia era tutt’altra. Ho impiegato anni a capire la verità che si nascondeva dentro di me. Un primo segnale della realtà arrivò quando la proprietà dell’azienda decise di vendere le sue quote ad un altro gruppo. E se perdo il lavoro? Di fronte a questa possibilità mi sentivo completamente impotente e spaventata. Avevo una gran paura.  Vivevo costantemente nella paura di fare brutta figura, di sbagliare, di non essere sufficientemente preparata, che qualcuno si accorgesse delle mie fragilità e in fondo che scoprisse che non ero IO la persona che mostravo di essere. Inconsciamente stavo interpretavo un ruolo e temevo di essere scoperta. Forse era semplice da capire, ma io facevo di tutto per evitare questa verità. Percepivo questo senso di insoddisfazione e scontentezza costante dentro di me. La paura di perdere il controllo della mia Vita e delle mie finanze mi ha portato a fare scelte che non avrei mai fatto. Ero una schiava, ben remunerata ma pur sempre una schiava. Quando questo malessere è divenuto insostenibile e con enorme fatica ho mollato la presa e sono finita nel vuoto del fare, (vedi il mio post Liberta’ e lavoro) sono emerse tutte le mie paure più profonde e con loro anche la Verità. “LA VERITA’ VI RENDE LIBERI” .. e aggiungo vi terrorizzera’. Quanto è vero. Ho sempre avuto il controllo supremo sulle mie finanze e sul denaro. Facevo budget,  piani di cassa, analisi finanziarie e chi più ne ha più ne metta. Pensavo che il flusso di denaro fosse il frutto di una formula matematica come avevo imparato all’Università e come puntualmente applicavo nel mio lavoro. Non c’erano incertezze, né imprevisti. Io ero al controllo dei miei conti, ero il Dio delle mie Finanze. Ho scoperto (finalmente) che questa è un’illusione. Per quanto possiamo sforzarci di tenere il controllo, di essere performanti, di lottare per sopravvivere né il denaro né il successo dipendono da noi. Anzi più ci irrigidiamo ed esercitiamo questo illusorio senso controllo più ostacoliamo la nostra crescita personale e finanziaria. Entrambe vanno di pari passo. Anche il denaro è frutto dell’amore verso noi stessi, della cura che mettiamo nella nostra attività e in ciò che amiamo fare. Il denaro è il risultato del nostro impegno autentico, dei nostri piccoli passi quotidiani, di come reagiamo di fronte ai problemi quotidiani, dell’accettazione delle sfide anziché del loro rifiuto e dell’assoluta assenza di attaccamento al risultato. Esattamente l’opposto di ciò che ci viene insegnato, praticato e comunicato tutti i giorni da tutti. Scegliere coraggiosamente il lavoro che ti interessa, coltivare ciò che ti appassiona è una scelta di amore verso te stesso. E l’amore per te stesso, l’ascolto dei tuoi bisogni profondi è l’inizio di ogni libertà, del non giudizio e della fine delle proprie paure. Con affetto Valeria Precedente 4 Comments Roberto Marucchi25/02/2025 at 7:42 PM | Edit E se il denaro in realtà ci arrivasse per portare avanti una mission che ci è stata assegnata? Forse, come è successo a te, ci sono delle fasi nella vita durante le quali ci troviamo a guadagnare pur non avendo ancora imboccato la strada giusta, preparando inconsapevolmente il terreno per qualcosa di più aderente alla nostra vera essenza. Quelle esperienze lavorative ( e non solo lavorative ) ci appariranno un giorno le uniche che avrebbero potuto farci diventare chi siamo oggi Rispondi admin26/02/2025 at 7:40 AM | Edit Grazie Roberto ❤️. La mission non compare subito all’orizzonte ma la si trova passo dopo passo seguendo i propri bisogni autentici. Si inizia ascoltando se stessi profondamente. Rispondi Giuliana Rinaldo25/02/2025 at 11:11 AM | Edit Ciao carissima mi è piaciuto molto il tuo articolo e condivido pienamente quello che hai scritto….a volte le paure ci possono condizionare , ma poi dentro si accende una luce che ti guida e ti dà la spinta x riconoscere i nostri veri bisogni e allora ti metti in gioco e vedi che puoi farcela . È successo anche a me , lavoravo in un grande studio di design e un giorno l’azienda decide di chiudere, un paio di architetti mi hanno offerto di lavorare x loro, questo voleva dire fare la schiavetta,lavorare con orari indecenti x una paga mensile misera….mi sono detta ,per guadagnare quello stipendio quanto avrei dovuto fare??? Mi sono detta che x quanto male mi fosse andata quella cifra potevo guadagnarermela ,senza problemi….. Qui è scattata la molla ho deciso di lavorare da sola….la azienda (dal momento che tutti avevano abbandonato la nave che affondava)mi ha offerto di gestire il magazzino e ho tenuto aperto il negozio abbinato allo studio. È stata la mia fortuna….potevo solo fare fuori le giacenze ,ma in quella situazione ho conosciuto i miei primi clienti, potevo attingere alla produzione ma allo stesso tempo potevo progettare per i nuovi clienti . Quello che mancava lo avrei fatto fare dai miei fornitori su misura . Così

E SE PERDO IL LAVORO? Read More »

Torna in alto